sabato 7 luglio 2012

Diario 177


Diario 177
4 – 10 giugno 2012

  • Nomine e ... vento di crisi
  • La Merkell cede alle pressioni. Sembra.
  • IMU
  • Primarie; ne vedremo di belle
  • I carcerati a lavorare nelle zone terremotate  
  • Citazioni: nel bene e nel male

Nomine e ... vento di crisi
La gara è ancora in corsa: chi la fa più grossa?
Da una parte i partiti, dopo  la sceneggiata dei curriculum si sono tranquillamente spartiti i posti dei consigliere delle Autority in gioco,  mettendo in campo strategie complicate di alleanze buone, forse, per le future alleanze elettorali.
A questo punto il presidente Monti si è “arrabbiato” e dalla Banca d'Italia a tirato fuori la proposta per la presidenza della Rai, proposta quanto mai inopportuna, ha nominato, e non poteva, il direttore generale. Insomma ha fatto delle notevoli forzature. O come si dice ha messo i piedi nel piatto. Ma cosa avverrà e se le sue proposte non fossero accettate? Non ci sono dubbi sulle difficoltà che le sue proposte dovranno affrontare in Commissione di vigilanza, dove il PDL  ha i suoi uomini più critici verso il governo. Ad una bocciatura, non del tutto improbabile, inventerà una via d'uscita secondo la tradizione politica della I e II Repubblica, cioè priva di dignità, o si dimetterà?
Siamo sicuri che a volere la crisi di governo e le elezioni siano solo alcuni settori del PDL oltre che l'opposizione? Non è che per caso Monti e il suo governo cerchino una via d'uscita che magari li collochi (singolarmente) in una posizione di potere politico di più di lunga durata. Il parziale successo che il presidente del consiglio sta ottenendo in Europa non lo spingerebbe a gettare la spugna, per aver centrato (sic!) l'obiettivo? Si, è noto ciò che Monti ripete continuamente sullo “spirito di servizio” che anima il governo tecnico, sulla parantesi che esso rappresenta, ma forse pensa che sia tempo di chiudere la parentesi.

La Merkell cede alle pressioni. Sembra.
L'accerchiamento della cancelliera tedesca da parte di tutti sembra aver fatto breccia. Pare che la Germania sia disponibile a rilanciare. In realtà, la cosa si potrà vedere nei prossimi giorni, il rilancio sembra indicare una maggiore integrazione politica e finanziaria dell'Europa, lungo un progetto della durata di dieci quindici anni. Si vede che la fase di messa in sicurezza del sistema bancario tedesco sia concluso e quindi sono possibili delle aperture. Un progetto a 15 anni non pare la soluzione. Cosa avverrà in questi 15 anni, insomma tutti se la pigliano comoda. 
Nello stesso tempo la Comunità europea mette a disposizione 100 miliardi di euro per il salvataggio del sistema bancario spagnolo; mentre la Banca europea si impegna a finanziarie le banche, a tassi molto bassi, soldi che le banche italiane hanno usato per comprare titoli di stato.
Progetti, discorsi, pressioni, prese di posizioni, anatemi, ecc. tutti sembrano indirizzati ad un unico scopo: salvare le banche e così continuare ad alimentare la “fame” del sistema finanziario.
La gente non capisce come un banca possa essere finita nei guai se non per imbrogli, corruzione, aiuti agli amici, sperpero di denaro, ecc. (vedi l'indebitamento superiore a mezzo miliardo di euro verso il sistema bancario spagnolo delle squadre di calcio di Madrid e Barcellona), ma la  propaganda  convince il popolo che bisogna salvarle per evitare il disastro completo. Ma perché? Uno si domanda non basterebbe garantire i depositi dei risparmiatori? Che il sistema bancario, non solo spagnolo ma italiano ed europeo abbia bisogno di riforme e trasformazioni è certo, la fondamentale delle quali è quella di dividere le banche d'affari e le banche che raccolgono il risparmio; ma di questo nessun vuol parlare.
Le banche hanno ricevuto dalla sfera pubblica negli ultimi quattro anni 3.500 miliardi di € ed ancora ne chiedono.  Se queste risorse fossero state impegnate a ridurre i debiti sovrani si sarebbero potuto azzerare i debiti di Italia, Spagna, Grecia e Portogallo, non solo ma di questa operazione avrebbero beneficiato anche le banche imbottite come sono di titoli di stato. In realtà l'operazione strategica finanziaria è quella di tenere i paesi sotto pressione e di “salvare” le banche, la speculazione,  ma non le persone e i popoli. Il fallimento delle banche ci fa paura, così ci hanno convinti, mentre il fallimento di imprese, ormai l'accettiamo come inevitabili. E se pigliassimo il coraggio nelle nostre mani e mandassimo a quel paese banche e loro manager con una politica a favore dei popoli e non della finanza e delle banche?

IMU
Senza discutere dell'opportunità di mettere o meno questa imposta, la questione fondamentale è come mai un governo di “tecnici” hanno saputo mettere a punto una norma così pasticciata e contraddittoria.
I quotidiani hanno illustrato incongruenze, errori, dimenticanze, ecc. fino all'enormità che conviene di più fiscalmente, lasciare sfitta una casa piuttosto che affittarla. Ma su tutto questo non vale ritornarci su.
Più interessante è cercare di capire, come mai un così agguerrito gruppo di tecnici abbia messo insieme una norma così sbagliata. A me pare, che sebbene si tratti di tecnici all'avanguardia, con una spiccata sensibilità per le trasformazioni della società, nel disegnare l'Imu hanno fatto riferimento ad un'organizzazione sociale che non esiste più. Società, direi, contadina, famiglia tradizionale, posto di lavoro fisso, immobilità delle persone, ecc. Solo avendo in mente una società di questo tipo, che non prevede che gli anziani possono non stare con i figli ma in case di riposo, che non prevede che i figli, ma anche il capo famiglia, abbia necessità di spostarsi per lavoro in altra città, che i figli fanno la figura di “bamboccioni” prchè restano in famiglia non avendo alternative, ecc. l'Imu disegnata potrebbe funzionare, ma nella nostra società essa genera incongruenze, vessazioni e ingiustizia.   
   
Primarie; ne vedremo di belle
I due partiti maggiori, PD e PLI hanno deciso che per scegliere il leader per le prossime elezioni si affideranno alle primarie. Un bagno di popolo. Ma questo bagno ci darà dei leader lavati e presentabili o al contrario sarà la festa delle ambizioni sbagliate.
Per il PDL sembra che i candidati possano essere Alfano, quasi di diritto, al quali si contrapporrebbero la Santanchè, la Polverini, Sgarbi, Stracquadanio. Mancano all'appello ancora gli ex An. Uno scenario da terrore.
Per il PD oltre a Bersani, e a Vendola, che le richiede da due anni,  eventualmente a Di Pietro se rientrasse l'aspra polemica di questi giorni, ecco un bel gruppo di giovani, e quindi per definizione eccellenti, Renzi, Civati, già alleato del rottamatore Renzi, la Seracchiani. Mentre da fuori del PD sembrano potersi candidare anche Nencini, Psi, e Bonelli, verdi. Uno scenario scellerato nel quale l'autostima rasenta il ridicolo.
Le primarie quindi si trasformano piuttosto che in una sfida tra leader e loro programmi, in espressione di “posizionamento”.
Non credo che se assumessero questa natura ne verrebbe fuori qualcosa di buono, ma solo dei leader depotenziati (chiunque prevalesse).

I carcerati a lavorare nelle zone terremotate  
La proposta del ministro della giustizia non è scandalosa, ma ad alcune condizioni. Che la pena di questi carcerati non si trasformi in una “pena ai lavori forzati”, questo significa che le garanzie di remunerazioni e di sicurezza (oraio, riposo, ecc.)  devono essere rispettose della normativa di legge. Pare inoltre opportuno l'impiego anche dei lavoratori in cassa integrazione che potrebbero in questo modo eliminare la differenza tra la loro remunerazione contrattuale e l'assegno.
L'idea di una mobilizzazione straordinaria di lavoro sembra adeguata alle necessità, ma essa non può costituire una forma di evasione della normativa.  

Citazioni: nel bene e nel male
Alessandro Piperno, da Inseparabili, Mondadori 2012
“La sobrietà non è che il vestito buono indossato dalla ferocia” (si, avete ragione, questa frase ci fa venire in mente il governo del paese, ma anche della Comunità europea, e in particolare qualche  ministra)

Elsa Fornero, La Repubblica, 3 giugno 2012
“Il tempo del rigore non è finito. … Abbiamo preso provvedimenti duri... ma erano inevitabili. ...(in  futuro) Non saranno tagli, sia chiaro, le chiamerei razionalizzazioni. ...Se lo avessimo fatto (una patrimoniale) saremmo stati solo populisti. In Italia non si può introdurre una patrimoniale perché non esiste una anagrafe patrimoniale” (La sobria ma feroce ministra non demorde. Secondo quanto pensa il ministro tutto quello che è stato fatto aveva lo scopo di “riequilibrare” il patto tra le generazioni. Infatti abbiamo avuto una gran crescita dell'occupazione giovanile. Ma poi come si fa ad allungare l'età pensionabile e dire che questo aiuta i giovani a trovare lavoro. Ma  più incredibile è l'affermazione sulla patrimoniale. Ad una scelta populista hanno preferito una scelta impopolare, ma i patrimoni sono al riparo, questo è il consenso cercato.)  

Corrado Passera, La Repubblica, 4 giugno 2012
“Ogni giorno mi chiedo con ansia cosa si possa fare per rilanciare la  crescita. Perché è un dramma che in Italia riguarda 28 milioni di persone” (Delle confessioni in pubblico della loro incapacità da parte di ministri non sappiamo cosa farcene e siamo francamente stufi. I tecnici-ministri sono stati chiamati per risolvere i problemi, se non sono capaci, e lo dichiarano, allora a … casa. Ma forse non avevano capito che i “problemi” da risolvere non erano quelli della finanza internazionale e delle banche, anche qui carenti, ma quelli appunto dei 28 milioni di persone. Si dice che il ministro Passera sia bravo, che abbia messo a punto un piano di interventi efficace ma che il … governo l'ha bocciato. Siamo alla farsa!)

Paola Mastracola, La Repubblica, 4 giugno 2012
“La meritocrazia indicata da profumo mi pare più mediatica che di sostanza. … Sono felice che finalmente si riapra il canale per il reclutamento dei docenti. E' assolutamente necessario un ricambio. Questa è la vera notizia, quella che fa bene alla scuola. Per il resto c'è troppo Internet, troppa tecnologia. Si perde l'umanesimo”. (La riforma del ministro Profumo non solo ha avuto reazione negativa da parte della scuola, ma poi è stata anche accantonata, forse cancellata, dal governo per mancanza di fondi, quindi anche la “vera notizia” si è rivelata una bufala)

Michel Barnier, Commissario europeo del mercato interno, La Repubblica, 7 giugno, 2012
“Fino a quando i contribuenti dovranno continuare a versare soldi alle banche in difficoltà? La crisi a messo a nudo una mancanza grave del settore finanziario: la possibilità che i soldi dei contribuenti siano usati per salvare banche che sono troppo grandi per fallire. Dobbiamo cambiare il modello secondo cui le banche approfittano dei tempi buoni, ma quando le cose si mettono male sono i contribuenti a pagare il conto” (un tempo più brevemente si diceva “privatizzati i guadagni e pubblicizzate le perdite)

 

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